L’ignoranza o l’orgoglio impediscono un aiuto migliore

Nei nostri consigli vi indichiamo chi ha diritto alle prestazioni complementari dell’AVS e chi dovrebbe averne diritto.

L’anno scorso è emerso un fatto inquietante: circa 230’000 persone anziane che vivono a casa non ricevono alcuna prestazione complementare AVS (PC), anche quando ne avrebbero diritto. Lo dimostra uno studio dell’Università di scienze applicate di Zurigo pubblicato nell’aprile del 2023 su mandato di Pro Senectute. E tra le persone interessate vi sono anche coloro che devono convivere con una disabilità.

Chi rinuncia alle prestazioni complementari?

Molte persone anziane non conoscono il catalogo delle prestazioni AVS: secondo lo studio, è questo il motivo principale dello «stato di carenza». Tuttavia, vi sono anche parecchie persone che rinunciano deliberatamente alle PC. I motivi sono l’atteggiamento passivo (fare richiesta per le PC richiede iniziativa propria e un certo onere burocratico) o semplicemente l’orgoglio (si preferisce rinunciare ad accettare denaro di terzi o non si vuole essere un peso per lo Stato).

Altre ragioni sono sentimenti di vergogna oppure, nel caso di pensionate e pensionati stranieri, la paura di perdere il permesso di soggiorno. Sempre secondo lo studio, le persone prive di una formazione secondaria o terziaria, le vedove, le donne come pure le cittadine e i cittadini straniere/i sono particolarmente ben rappresentati tra coloro che rinunciano alle PC. La maggior parte di loro vive in zone rurali.

Lo studio afferma inoltre che a causa dell’evoluzione demografica e della crescente inflazione, è probabile che la necessità di prestazioni complementari aumenti ulteriormente in futuro.

Consigli per usufruire delle PC

Le prestazioni complementari non sono prestazioni di emergenza o di aiuto a persone indigenti. Si tratta piuttosto di un regolare mezzo per integrare le necessarie prestazioni AVS. Pertanto, non c’è motivo di vergognarsi o di sviluppare un inutile orgoglio.

In linea di principio, tutte le persone le cui spese sono superiori alle loro entrate hanno diritto alle prestazioni complementari. Succede assai spesso che la rendita AVS sia completata da una cassa pensione modesta, quindi un miglioramento della situazione è ragionevole.

Un primo passo utile è il calcolatore delle PC, messo a disposizione online dalla Confederazione. Può essere utilizzato per verificare se sussiste un diritto alle prestazioni complementari. È possibile inserire i dati in forma anonima sulla propria situazione di vita.

Tuttavia, se si desiderano informazioni precise, occorre presentare una domanda, la quale dà avvio a una procedura di verifica individuale. In questo caso, quali passi bisogna compiere? I documenti necessari per inoltrare la domanda si devono richiedere alla cassa di compensazione regionale. La domanda viene in seguito inoltrata assieme ad altri documenti richiesti. Successivamente si esamina ogni singolo caso: l’esame determina se la/il richiedente ha diritto alle PC e l’esatto importo di tali prestazioni.

Purtroppo, le persone che hanno diritto alle prestazioni complementari si sentono spesso sopraffatte dai moduli e dalle procedure amministrative. L’organizzazione Pro Senectute, ad esempio, offre supporto per affrontare le procedure burocratiche di richiesta delle PC: si tratta di un servizio gratuito, offerto presso i 130 centri di consulenza.

Singoli casi senza diritto alle PC

Vi sono però anche persone che pur vivendo con pochi mezzi finanziari non hanno diritto alle PC. È il caso, ad esempio, se si ha una/un partner che potrebbe essere in grado di lavorare. Oppure se si ha speso, regalato o dato in eredità troppo denaro.

Queste circostanze fanno sì che il denaro di cui poter disporre sia sensibilmente inferiore, ma al contempo non si possa far valere il diritto alle PC.

Lo studio (tedesco)

Ho il diritto alle PC? Strumento di calcolo

Informazioni di Pro Senectute sulle PCSpiegazioni dell’AVS/AI con video, schede informative e FAQ

×