Sintomi

Cecità notturna

Cecità notturna non significa soltanto di non vederci bene di notte o con poca luce bensì anche di avere bisogno di molto tempo perché l’occhio si adatti al passaggio dal chiaro all’oscuro o ai cambiamenti d’intensità della luce.

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Degrado centrale del campo visivo

Le cause più frequenti delle menomazioni visive delle persone anziane sono le degenerazioni maculari. Con una degenerazione maculare diventa difficile leggere, riconoscere visi, percepire strutture fini, si riesce però a orientarsi e a muoversi assai agevolmente nello spazio.

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Difetto di colore

Ciò che percepiamo come «luce» sono raggi elettromagnetici dalle lunghezze d’onda varianti tra 380 e 780 nanometri circa. La percezione dei colori s’instaura soltanto quando i coni ricevono uno stimolo luminoso.

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Limitazione periferica del campo visivo

È caratteristico delle limitazioni del campo visivo periferico di non accorgersi di non notare ciò che non si vede perché laddove la retina non trasmette informazioni non è né chiaro né scuro.

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Nistagmo

Il termine nistagmo si riferisce a movimenti oculari involontari che riguardano entrambi gli occhi. Questi movimenti, rapidi e ripetitivi, oscillano avanti e indietro, dall’alto verso il basso oppure formano un arco o a volte un cerchio.

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Scarsa acuità visiva

Molte persone vedono in modo sfocato e impreciso. Nella maggior parte dei casi ciò è dovuto a miopia, presbitismo o astigmatismo. In altri, tuttavia, può essere sintomo di una malattia.

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Scarso contrasto visivo

La percezione del contrasto è la capacità di avvertire le differenze di luminosità. Anche se l’acuità visiva non è compromessa, una scarsa percezione del contrasto ha un effetto negativo sulla capacità di distinguere un oggetto.

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Sensibilità all’abbagliamento

Le degenerazioni retiniche provocano spesso un’elevata sensibilità all’abbagliamento. I contrasti svaniscono e diventa difficile percepire l’ambiente circostante.

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